sabato 15 marzo 2008

Intervista ad Alexandre Pato per Milan Channel

Alexandre Pato in una recente intervista ricorda i giorni in cui avrebbe dovuto scegliere la squadra in cui militare in Europa abbandonando il suo Brasile.
C'erano già diverse offerte per lui da società di prestigio ma la scelta della maglia rossonera del Milan, a quanto dichiarato a Milan Channel, fu puttosto semplice:
"Non ho avuto molti dubbi, ho parlato con mio papà, con le persone che mi sono vicine, e ho scelto il Milan perché è una grande squadra, una società seria, tutti mi hanno detto che non avrei trovato posto migliore. E poi ci sono tanti brasiliani. Per me il Milan è una famiglia, è una casa, ci sono tante persone che mi danno serenità e traquillità".
Poi, il talento carioca parla del rapporto nello spogliatoio con gli "anziani" ed i connazionali:
"Cafu è sempre con me, mi parla, mi dà consigli, è un punto di riferimento per i brasiliani che arrivano al Milan. I giocatori brasiliani del Milan sono grandi esempi per me, da Ronaldo a Emerson, da Dida a Cafu, da Kakà a Serginho: hanno vinto molto, con il Milan, con la Nazionale, li ammiro molto".
Qualche accenno anche per la Nazionale del Brasile con la convocazione di Dunga per la prossima sfida in amichevole contro la Svezia a Londra il 26 marzo:
"Io sono brasiliano e per me giocare con la maglia della Nazionale è molto importante. Sono contento per la convocazione e felice che ci sia anche Kakà".
Infine solita affermazioe da bravo ragazzo, con dichiarazione di concreta umiltà
"Ho ancora molto da migliorare, e ogni giorno lavoro per questo. Cerco di essere tranquillo in campo e fuori, e cerco di fare la cosa migliore per me e per la squadra".
Certe volte, ma forse è solo una mia impressione, certe interviste sembrano già scritte, già sentite, tante belle parole e buonismo, vi dirò certe volte mi manca Cantona, o la schiettezza di Vialli e Di Canio, o la rudezza di Vieri quando dichiarò ai giornalisti:
"Sono più uomo io, che tutti voi messi insieme"
Insomma almeno era autentico, certe interviste sono fotocopie, ne prendi una cambi nome del protegonista, squadra di riferimento e particolari a contorno e ottiemi una nuova intervista ... economia del giornalismo, ma anche delle idee di chi cura i rapporti con la stampa di queste società.

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