giovedì 6 marzo 2008

Le pagelle di Milan Arsenal dal Corriere della Sera

Certe volte è meglio non commentare:
6 KALAC Compie 20 presenze stagionali: come Dida ed è pronto al sorpasso. Pronto anche su Adebayor; fortunato, ma ben piazzato, su Senderos che gli tira addosso il pallone. Parare la diabolica conclusione di Fabregas non è nelle sue corde.

6 ODDO Scende con sollecitudine, ma sbaglia qualche appoggio. Dietro è attento e fa buoni recuperi.

6 NESTA Spesso va in sofferenza, come quando stende Hleb. Per sua fortuna l'arbitro vede un'inesistente simulazione. Meno impegnato nel secondo tempo.

6 KALADZE Sottoposto a spallate dai Gunners barcolla ma non molla anche nei momenti più difficili della gara.

6,5 MALDINI Con uno dei suoi colpi migliori (la deviazione aerea) insidia la porta inglese. Un'altra partita al di sopra dell'età e della pazza folla.
L'ultima in Europa, probabilmente.

6 GATTUSO Sempre combattivo, ma spesso tagliato fuori dal gioco chirurgico dell'Arsenal.

5,5 PIRLO Comincia benissimo dando tempi e modi al Milan, poi viene schiacciato dal pacchetto avversario.
Una punizione deviata da Almunia è il segno della sua presenza nella ripresa.

5,5 AMBROSINI Emerge di più per interrompere qualche azione agli avversari. Stasera a centrocampo si fa fatica.

5 KAKÁ Grande azione per invogliare Pato al gol. Poi gli avversari gli prendono le misure. Fine. Sono 58 presenze consecutive in Champions League (eguagliato il record di Maldini). Ma non festeggerà.

5 INZAGHI Una mezza lenta rovesciata. Un continuo stillicidio di scatti e punture, ma senza mai far male.

5,5 PATO È l'unico del Milan a tirare, ma è presuntuoso nella migliore occasione. Kaká lo libera davanti ad Almunia e lui tenta il colpo di fino invece di angolare.
Due sussulti nella ripresa. Senza risultato.

5,5 GILARDINO Ancelotti spera nel colpo del panchinaro. Niente da fare. Come Inzaghi non ha palle giocabili.

6 ANCELOTTI La
squadra è questa, una formidabile ciurma da cui non si può pretendere ogni anno un arrembaggio vincente. Alla prossima.
Roberto Perrone

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